Regione Veneto
Accedi all'area personale

Villa Benzi Zecchini (XVII secolo)

La Villa Benzi - Zecchini trova le sue origini storiche a metà del secolo XVI, quando la famiglia veneziana dei Girardi, oriunda bergamasca, decise di investire i suoi capitali mercantili in terraferma.

Villa Benzi Zecchini

Dall'iniziale acquisto di "campi dusentonovantatrè" in atti notarili del 1555, si passò nell'arco di un secolo ad accumulare due terzi dei fondi caeranesi sotto lo stesso titolo di possesso, in seguito ereditato dai Benzi - Zecchini che lo mantennero compatto fino al 1837, quando lo legarono alla Pia Casa di Ricovero di Venezia. Sotto i Girardi si disboscarono e si disossadarono terreni vegri e sassosi che furono assommati a campagne affittate già produttive. Essi ricostruirono - e ciò è noto da alcuni loro modesti schizzi - le grandi case coloniche oggi in parte tutte visibili, caratteristiche per il porticato frontale a più luci e l'aia racchiusa dai caseggiati circostanti con l'ingresso, il forno, la stalla e le adiacenze. Infine i Girardi costruirono il grandioso palazzo che si conosce, oggi, col nome di Benzi - Zecchini. Un settecentesco manoscritto della biblioteca marciana, narrando di questo palazzo caeranese, lo additava a titolo di dovizia e di grandezza di questa famiglia, definendolo "non meno magnifico di quello (che possedevano) a Venezia, con un brollo di cento campi tutti cinti di muro". Originale nelle sua configurazione, è caratterizzato da un corpo centrale, fiancheggiato da due torri, la cui facciata interrotta da strette e alte finestre è slanciata superiormente da due guglie sormontate da una sfera che mettono in maggiore risalto la spinta verso l'alto dell'intera costruzione posta a ridosso dei colli asolani. Costruito quasi sicuramente per scopi abitativi nel solo periodo estivo: prova ne è il fatto della carenza di caminetti oltre alla impostazione assai semplice della distribuzione dei locali. La figura geometrica del corpo della Villa ha notevole assomiglianza alla più famosa e ricca Villa Rezzonico a Bassano del Grappa costruita dal Longhena: la differenza consiste nell'avere due soli torri anziché quattro come Villa Rezzonico, ed essere attrezzata assai modestamente, forse per le sole "vacanze rusticanti" o estive. Austera nel suo aspetto, è completata dalla scuderia, le cantine, i granai, le case per i gastaldi e vi era anche un laghetto ora interrato. Non meno importante è la chiesetta posta accanto al palazzo eretta nel 1610 dove la facciata è caratterizzata da due pinnacoli coronati da elementi in pietra elegantemente sagomati. All'esterno, sul portone d'ingresso, spicca lo stemma gentilizio e nel suo interno, austero, conserva un altare la cui parte lignea superiore, decorata a finto marmo, ospitava una bella pala della scuola del Veronese.
La nobildonna Caterina Casser ved. Benzi Zecchini, ultimo rampollo dei Benzi, morta il 27 gennaio del 1837, col suo testamento, istituiva erede universale delle sue facoltà la Pia Casa di Riposo di Venezia, esigendo però, nelle sue ultime volontà che la terza parte dei suoi beneficiati fosse scelta tra i poveri di Caerano. Ma a questi l'erede Pia Casa negava via via il diritto di fruizione, o lo restringeva o lo condizionava o ne tramandava l'esercizio. 


A titolo di cronaca si vuole ricordare che la "inventariata sostanza consistette in beni fondi per campi 1497 circa, in un Palazzo a Venezia nonché in capitali per ...".


Troppo lungo sarebbe trattare tutti i risvolti, e l'argomento esula da questo contributo, di una battaglia giuridica che durò per circa 30 anni. Solo nel 1863 si raggiunse finalmente un accordo in forza del quale la Pia Casa di Riposo si obbligava "di pagare in perpetuo al Comune di Caerano l'annua somma di Fiorini 700 col quale prezzo essa provvederà ai bisogni dei propri poveri..." e d'altro canto "dietro tale assegno perpetuo il Comune di Caerano rinunciava ad ogni e qualunque pretesa che avesse in passato creduto competerle" a riguardo del testamento. Per amministrare la somma, veniva costituita la Congregazione di Carità di Caerano, composta di quattro membri e un Presidente, congregazione che dovette molto beneficare la vita dal Paese.
Tra varie vicissitudini (la Villa venne destinata anche a Collegio per Orfanelli) si arriva, così, al 1980 quanto tra il Comune di Caerano e la Pia Casa di Riposo di Venezia si avviano le trattative per il passaggio definitivo della Villa al Comune di Caerano, trattative che si conclusero nell'anno 1982.
Si avviano i lavori di ristrutturazione che terminano alla fine degli anni '80. 
Con i lavori di ristrutturazione si pensa di utilizzare la Villa come centro culturale del paese e di erigerla a "Fondazione".
Nella seduta del 20.03.1990 il Consiglio Comunale, sentita la relazione del Sindaco presidente prof. Pietro Facin, visto lo Statuto della "Fondazione di Villa Benzi - Zecchini", visti gli artt. 14 e segg. del Codice Civile, ......delibera di provvedere alla costituzione della "Fondazione" denominata "Villa Benzi - Zecchini" avente lo scopo di sollecitare la partecipazione e la fruizione pubblica del complesso storico immobiliare costituito da Villa Benzi - Zecchini con annesso Auditorium e parco; .....di approvare lo "Statuto" della Fondazione Villa Benzi - Zecchini con il quale vengono disciplinati l'attività ed il funzionamento....".
L'attuale teatro può ospitare 300 persone ed è dotato di palcoscenico di mq. 110 con graticcio, un boccascena di m. 8,50 di lunghezza, m. 4,80 di altezza e m. 10,50 di profondità.

Ultima modifica: giovedì, 19 gennaio 2023

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio !

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri